





ROSSARA LEGIARE VIGNETI DELLE DOLOMITI IGT Vino Biologico 2023
Vitigno:
Rossara sul vecchio portainnesto Schwarzmannn (V.Riparia x V. Rupestris).
Sistema di allevamento:
Spalliera potata a Guyot, con sesti d’impianto pari a m 2.00 x 1.00 per un totale di cinquemila vigne per ettaro; un
capo a frutto per vigna con un carico totale di 6/8 gemme.
Terreno:
Maso Nero c.c.Lavis p.f. 3009,3010,3011 Corpo tavolare più basso del Maso Nero altitudine 450m. esposizione sud
ovest, con una pendenza del territorio pari al 47 % su una superficie totale di mq.0.07
Epoca di vendemmia:
Vendemmiato nella giornata del 26 settembre 2023 con un’ottima maturazione.
Vinificazione:
E’ vinificato in rosso con una sosta sulle bucce per una settimana, ottenendo un vino dal colore rosso tenue.
Affinamento:
Imbottigliato in primavera e, dopo un breve periodo di riposo, è posto in vendita.
Dati analitici 2023 :
Alcol 12,5 %, acidità fissa 6,1 g/l, solforosa totale 95 mg/l, estratto 24 g/l
Colore:
rosso rubino tenue.
Profumo:
fruttato di mela appena raccolta con sentori tipici di selvatico, speziato con ricordi di pimento e affumicato.
Gusto:
delicatamente morbido, con sentori di frutta acerba, leggermente tannico.
Accostamenti gastronomici: si accompagna con tutto quello che ha una grassezza e untuosità prevalente. Tortel di patate della Val d non accompagnato dai nostri salumi tipici come la mortandella , la lucanica trentina e speck.
Temperatura di servizio:
10/12 °C
Cenni storici
Rossera, "Geschlafene" (Goethe, 1876). La "Rossara" che qui si descrive e che è tipica del Trentino, abbiamo preferito definire quest'ultima come "Rossara trentina" per evitare ogni confusione con la "Rossara" del Veronese - "Molinara", che non ha nulla in comune, ne nell’ampelografia ne come risultato finale vinificato. ( Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume II, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1962)
PRIMA ANNATA 2003 : “Con questo progetto abbiamo valorizzato il nostro lavoro di vignaioli e custodi di varietà antiche e rare. Quello che ci ha spinti alla valorizzazione di quest’uva è l’estrema storia legata al Campo Rotaliano; la Rossara infatti era una varietà estremamente prodotta nel nostro comune perché era considerato il vigneto più a sud dell’impero austroungarico e quindi doveva essere un produttore di vini rossi, ma è stata lentamente abbandonata per lasciare il posto al Teroldego Rotaliano . Inoltre vedendo la magnificenza di questo vigneto, la curiosità di vinificare un uva da una vigna così vecchia era altissima.
Il colore rosso chiaro della buccia a maturazione accomuna la Rossara trentina ad alcuni vitigni con la stessa origine semantica del nome (Rossana, Rossanino, Rossola, Rossetta, Rossolina ) ma geneticamente sono molto distanti.
La Fondazione E. Mach nei primi anni 2000 ha esposto una ricerca di vitigni antichi e noi incuriositi e su loro segnalazione ci siamo imbattuti in un vignaiolo, proprietario di una parcella abbandonata del vitigno in questione. Era un vigneto dai sesti d’impianto ampi, con ceppi vecchi di più 100 anni a piede franco . Nel 2003 portammo in cantina la Rossara vinificandola come un Teroldego di pronta beva e ne abbiamo capito la potenzialità . Ma non ci siamo fermati qui. Grazie infatti al supporto della FEM abbiamo fatto una selezione massale da questo vigneto centenario selezionando 16 soggetti diversi e innestati su 7 portainnesti altrettanto diversificati. Il risultato è che ad oggi abbiamo un vigneto di proprietà con una biodiversità fondamentale per l’equilibrio finale del vino. Beffa o realtà e stata che nel frattempo che il vigneto cresceva e raggiungeva la sua maturità, il vigneto di origine è stato ahimè estirpato per la costruzione di una circonvallazione. Uno scempio della biodiversità ma ci ha resi orgogliosi di aver comunque salvato dei soggetti che sarebbero andati perduti. Inoltre abbiamo sottoscritto un patto che qualsiasi viticoltore volesse piantare la Rossara, durante il periodo invernale potrà passare in vigneto e raccogliere le marze necessarie per le nuove piante, ovviamente sotto la supervisione di un vivaista di fiducia. “
Roberto Zeni
Antichi vitigni del Trentino Stefanini, Marco; Tomasi, Tiziano 2010-01-01
Trentino Stefanini, M. ;Porro, D.;Tomasi, T. 2022-01-01
Vitigno:
Rossara sul vecchio portainnesto Schwarzmannn (V.Riparia x V. Rupestris).
Sistema di allevamento:
Spalliera potata a Guyot, con sesti d’impianto pari a m 2.00 x 1.00 per un totale di cinquemila vigne per ettaro; un
capo a frutto per vigna con un carico totale di 6/8 gemme.
Terreno:
Maso Nero c.c.Lavis p.f. 3009,3010,3011 Corpo tavolare più basso del Maso Nero altitudine 450m. esposizione sud
ovest, con una pendenza del territorio pari al 47 % su una superficie totale di mq.0.07
Epoca di vendemmia:
Vendemmiato nella giornata del 26 settembre 2023 con un’ottima maturazione.
Vinificazione:
E’ vinificato in rosso con una sosta sulle bucce per una settimana, ottenendo un vino dal colore rosso tenue.
Affinamento:
Imbottigliato in primavera e, dopo un breve periodo di riposo, è posto in vendita.
Dati analitici 2023 :
Alcol 12,5 %, acidità fissa 6,1 g/l, solforosa totale 95 mg/l, estratto 24 g/l
Colore:
rosso rubino tenue.
Profumo:
fruttato di mela appena raccolta con sentori tipici di selvatico, speziato con ricordi di pimento e affumicato.
Gusto:
delicatamente morbido, con sentori di frutta acerba, leggermente tannico.
Accostamenti gastronomici: si accompagna con tutto quello che ha una grassezza e untuosità prevalente. Tortel di patate della Val d non accompagnato dai nostri salumi tipici come la mortandella , la lucanica trentina e speck.
Temperatura di servizio:
10/12 °C
Cenni storici
Rossera, "Geschlafene" (Goethe, 1876). La "Rossara" che qui si descrive e che è tipica del Trentino, abbiamo preferito definire quest'ultima come "Rossara trentina" per evitare ogni confusione con la "Rossara" del Veronese - "Molinara", che non ha nulla in comune, ne nell’ampelografia ne come risultato finale vinificato. ( Principali vitigni da vino coltivati in Italia - Volume II, Ministero dell'Agricoltura e delle Foreste, 1962)
PRIMA ANNATA 2003 : “Con questo progetto abbiamo valorizzato il nostro lavoro di vignaioli e custodi di varietà antiche e rare. Quello che ci ha spinti alla valorizzazione di quest’uva è l’estrema storia legata al Campo Rotaliano; la Rossara infatti era una varietà estremamente prodotta nel nostro comune perché era considerato il vigneto più a sud dell’impero austroungarico e quindi doveva essere un produttore di vini rossi, ma è stata lentamente abbandonata per lasciare il posto al Teroldego Rotaliano . Inoltre vedendo la magnificenza di questo vigneto, la curiosità di vinificare un uva da una vigna così vecchia era altissima.
Il colore rosso chiaro della buccia a maturazione accomuna la Rossara trentina ad alcuni vitigni con la stessa origine semantica del nome (Rossana, Rossanino, Rossola, Rossetta, Rossolina ) ma geneticamente sono molto distanti.
La Fondazione E. Mach nei primi anni 2000 ha esposto una ricerca di vitigni antichi e noi incuriositi e su loro segnalazione ci siamo imbattuti in un vignaiolo, proprietario di una parcella abbandonata del vitigno in questione. Era un vigneto dai sesti d’impianto ampi, con ceppi vecchi di più 100 anni a piede franco . Nel 2003 portammo in cantina la Rossara vinificandola come un Teroldego di pronta beva e ne abbiamo capito la potenzialità . Ma non ci siamo fermati qui. Grazie infatti al supporto della FEM abbiamo fatto una selezione massale da questo vigneto centenario selezionando 16 soggetti diversi e innestati su 7 portainnesti altrettanto diversificati. Il risultato è che ad oggi abbiamo un vigneto di proprietà con una biodiversità fondamentale per l’equilibrio finale del vino. Beffa o realtà e stata che nel frattempo che il vigneto cresceva e raggiungeva la sua maturità, il vigneto di origine è stato ahimè estirpato per la costruzione di una circonvallazione. Uno scempio della biodiversità ma ci ha resi orgogliosi di aver comunque salvato dei soggetti che sarebbero andati perduti. Inoltre abbiamo sottoscritto un patto che qualsiasi viticoltore volesse piantare la Rossara, durante il periodo invernale potrà passare in vigneto e raccogliere le marze necessarie per le nuove piante, ovviamente sotto la supervisione di un vivaista di fiducia. “
Roberto Zeni
Antichi vitigni del Trentino Stefanini, Marco; Tomasi, Tiziano 2010-01-01
Trentino Stefanini, M. ;Porro, D.;Tomasi, T. 2022-01-01